La storia dell'isola di Corfu
Mitologia
Anche Apollonio di Rodi nei suoi “Argonauti” narra che l’isola di Corfu rappresentò un luogo di sosta per Giasone e gli Argonauti nelle loro imprese di conquista del Vello d’Oro. L’isola è anche raccontata nell’Odissea di Omero, citata col nome di Scheria, isola dei Leggendari Feaci che con le loro magiche navi giunsero qui dalle lontane terre dei Ciclopi.Secondo il leggendario Omero, Ulisse, una volta sfuggito da Calipso e finalmente sulla rotta di casa, fu osteggiato dal Dio del mare Poseidone che trasformò la sua nave in una roccia e con l’impeto delle onde costrinse il povero Ulisse a cercare riparo sulle coste di Scheria, allora governata dai Feaci. Nausica, figlia del Re dei Feaci Alcinoo, recandosi a lavare i panni in spiaggia con alcune schiave, incontrò e soccorse Ulisse che, prima di ripartire per il suo periplo verso la patria, volle conoscere ed ammirare le bellezze dell’isola dei Feaci.
Le leggende su Corfù sono molte, soprattutto quelle inerenti all’origine del nome Kerkyra, il nome cioè con cui attualmente la chiamano i greci.
Si narra che in tempi antichi l’isola assunse diversi nomi tra i quali si ricordano Makris (lunga) per via della sua forma allungata, Drepanon (falce) per la sua rassomiglianza con questo strumento agricolo, Scheria perché su preghiera della Dea Demetra, il Dio Poseidone fermò gli “schin”, depositi alluvionali, affinché l’isola non si unisse alla terraferma.
Assunse nei secoli molti altri nomi, fino ad ottenere quello attuale di Kerkyra, che deriva dall’antica leggenda sulla ninfa Kerkyra.
Kerkyra era una ninfa partorita dal fiume Asopò ed amata dal Dio Poseidone che la portò in quest’isola a cui diede il suo nome; dal loro amore nacque Feacas, capostipite dei Feaci.
Numerosi studiosi ritengono che il mito della ninfa Kerkyra sia da ricollegarsi etimologicamente alla parola di origine bizantina “Koryfò”, che derivava dall’Acropoli situata di fronte alla città odierna.
Dalla parola Koryfò proviene il nome latino Corfou o Corfù con cui l’isola di Kerkyra viene oggi comunemente chiamata dagli stranieri.
Origini
Abitata forse un tempo da remote tribù Illiriche, i primi insediamenti a noi noti sull’isola di Corfu risalgono al 775-750 a.C. ad opera degli abitanti dell’isola di Eubea. All’inizio del 730 a.C. la storia di Corfù vide poi protagonisti gli stessi corfioti ed i Corinzi, stabilitisi questi ultimi presso la penisola di Kanoni.Iniziò tra i due popoli un periodo di armonia che diede prosperità e splendore all’isola di Corfu; periodo durante il quale vennero forgiate monete proprie dell’isola e venne fondata la colonia di Epidamnos.
I rapporti tra corfioti e corinzi si incrinarono poi quando gli uni appoggiarono la fazione dei democratici, gli altri quella degli oligarchi.
Il conflitto durò fin dopo la guerra del Peloponneso, in cui i corfioti si allearono agli ateniesi (375 a.C.) e da lì poterono gradualmente inseguire uno stato di indipendenza.
Periodo romano
Nella speranza che si potesse aprire un nuovo periodo di calma e splendore, l’isola di Corfu si ritrovò a dover fare i conti con le diverse compagini di pirati che facevano scorribande in tutto il Mediterraneo.Sopraffatti in modo brutale nel 229 a.C. dall’attacco degli Illiri, gli abitanti di Corfù intravidero nei romani e nella loro protezione una disperata ancora di salvezza.
Il console Fulvio alla guida del suo esercito fu accolto con gioia poiché oltre a liberare Corfù, le restituì anche gran parte dell’autonomia.
Periodo bizantino
In un’epoca difficile, caratterizzata da continue scorribande ad opera di invasori barbari tra cui Unni, Ostrogoti, Bulgari... un evento di notevole rilievo fu senza dubbio la diffusione del cristianesimo sull’isola di Corfu.Questo periodo va’ approssimativamente dal VI agli inizi del XI secolo; secoli in cui Corfù viene usata spesso come base operativa da parte di Giustiniano per le campagne in Africa e quelle contro i Goti d’Italia.
La dominazione bizantina subisce poi una brusca fermata quando nel 1081 i Normanni affermano il loro controllo su Corfù guidati da Robert Guiscard.
Periodo veneziano
Nel 1149 i Bizantini con la flotta alleata veneziana riuscirono a liberare l’isola di Corfù dall’occupazione normanna.Ci fu poi un'alternanza di invasori fino a quando nel 1386 l'isola di Corfu si offrì ai Veneziani che in cambio lasciarono molte libertà nel campo religioso e dell'educazione.
L’egemonia veneziana a Corfù durò per oltre quattro secoli (1386-1796), periodo in cui, sul modello del regime aristocratico di Venezia, venne organizzata l’amministrazione della stessa isola di Corfu.
Gli abitanti vennero quindi suddivisi in tre differenti classi: i nobili, i civili ed i popolari.
L’istruzione era organizzata tramite l’insegnamento da parte del clero all’interno dei monasteri, mentre alle classi più agiate erano consentiti gli studi presso alcuni atenei italiani.
I veneziani inoltre imposero ed incentivarono la coltivazione degli ulivi, gettando importanti basi per il futuro economico dell’isola di Corfù, e permettendo allo stesso tempo un prezioso e costante rifornimento di olio alla città di Venezia.
Anche dal punto di vista archittettonico i Veneziani hanno lasciato un gran patrimonio caratterizzando il capoluogo dell'isola con i loro edifici.
La dominazione veneziana ha permesso a Corfu di essere oggi una delle poche zone della Grecia a non aver subito nel passato l’opprimente egemonia dei turchi.
La dominazione francese
Con la stesura del trattato di Campoformio, Napoleone Bonaparte, una volta sconfitti i veneziani, decretò l’egemonia francese su tutte le isole Ionie.Come prima cosa i francesi bruciarono nella piazza principale di Corfù il Libro d’Oro, l’elenco cioè dei nobili dell’isola e nella stessa piazza piantarono l’albero simbolico della libertà.
I corfioti furono subito pervasi da un sentimento di rinascita ed accolsero a braccia aperte i nuovi ideali promossi dalla rivoluzione francese, sperando anche che Napoleone potesse aiutare la Grecia a riconquistare lo stato di libertà.
L’egemonia francese non era però vista di buon occhio dalle altre grandi potenze dell’epoca e i Russi che si erano impadroniti dell'isola di Corfu con l'aiuto dei turchi istituirono nel 1800 un trattato che per la prima volta riconosceva l’insieme delle isole Ionie come uno stato libero ed autonomo.
Lo Stato delle Isole Ionie, che attraversò un periodo fiorente e vide nascere a Corfu l’istituzione della biblioteca, durò fino al 1807, quando i francesi ristabilirono il loro dominio.
Per diversi anni corfioti e francesi vissero assieme ed in questo periodo Corfù vide una netta crescita della sua economia e dell’istruzione pubblica; fu istituita la prima Accademia Ionica delle Scienze e delle Arti e fu introdotta la tipografia.
Dominazione inglese
Una volta caduto Napoleone, molti erano gli stati interessati al controllo dell’isola di Corfu ma, grazie all’aiuto del generale Ioannis Kapodistrias, nel 1815 fu firmato a Parigi un trattato che riconosceva l’autonomia delle isole Ionie, sotto il controllo esclusivo dell’Inghilterra. Nacque così lo Stato delle Isole Ionie Unite che durò fino al 1864.Il primo alto commissario inglese fu Sir Thomas Maitland, che si rivelò presto un dittatore severo e repressivo, suscitando forti proteste da parte dei corfioti.
Nonostante ciò il governo inglese fu forse il più fiorente della storia di Corfù. Venne infatti agevolato un grande sviluppo dell’economia, della salute pubblica e dell’istruzione.
Venne istituita la prima Università greca, ampliata la rete stradale e realizzato un sistema di acquedotto pubblico.
In quegli anni Corfu vide anche un progressivo sviluppo del suo commercio con i paesi confinanti, specialmente con l’ultimo governatore inglese che fu il colonnello Henry Storz nel 1859.
Annessione alla Grecia
Il trattato delle Grandi Potenze, stipulato a Londra nel 1863, decretava di fatto la rinuncia dell’Inghilterra al protettorato delle Ionie e nel maggio 1864 l’isola di Corfu venne finalmente unita alla Grecia.Una volta annessa alla Grecia, l’isola vide una progressiva perdita di potere da parte della città a favore di Atene, ma il resto dell’isola iniziò a fiorire sia politicamente, sia economicamente con un ampliamento delle attività industriali.
La crescita dell’isola coinvolse anche il settore agricolo e quello artistico, soprattutto sotto la guida politica di G. Theotokis, che per diversi anni fu anche primo ministro greco.
Le due Guerre Mondiali, portarono conseguenze pesanti per tutta l’isola di Corfù, che vide distrutti numerosi monumenti storici ed architettonici, nonché diversi centri culturali.
Durante la seconda guerra mondiale gli italiani occuparono pacificamente l'isola fino a quando non cadde Mussolini.
Il XX Secolo iniziò in modo molto duro per i Corfioti che seppero però approfittare della splendida natura e del clima dolce dell’isola per dare inizio ad un nuovo sviluppo economico.
Corfu oggi
Oggi possiamo pensare all’isola di Corfu come uno dei luoghi di vacanza più affascinanti ed organizzati dell’intera area del Mediterraneo.La pesca e l’agricoltura svolgono un ruolo importante ma sicuramente marginale nell’economia di un’isola che trova nel turismo europeo la sua più importante fonte di reddito.
Le sue spiagge di sabbia fine, le sue baie pittoresche e la sua ricettività turistica incantano ogni estate migliaia di viaggiatori, conquistati anche dal fascino della città vecchia e dalle tradizioni che l’isola di Corfù riesce ancora a mantenere vive.
Con la parte più moderna della sua città, Corfù è oggi un’isola piena di vita anche nei mesi invernali, grazie soprattutto all’istituzione dell’Università Greca delle Isole Ionie.
Unica attività parallela al turismo è la produzione e vendita di olio, miele, kumquat e vino, i prodotti locali per eccellenza.
Inoltre in montagna ci sono ancora allevamenti di bestiame e sull'isola si produce il formaggio, il latte, lo yogurt e qualche salume.
Affiancato alla agricoltura c'è l'artigianato locale che mette a disposizione del turista alcuni prodotti tipici dell'isola come oggetti intagliati nel legno d'ulivo, tessuti ricamati, articoli in paglia intrecciata e mobili in legno.